1 Marzo 2022

DALL’INCUDINE DEGLI ANNI ‘60 AI ROBOT

In origine era la “Giuseppe Patti e Figli”, una piccola attività avviata in una stanza sotto casa, di cui l’incudine simbolica negli stabilimenti di Lumezzane porta il ricordo degli innumerevoli colpi. 

Itap nasce nel 1972, dalla volontà e dalla lungimiranza dei sei fratelli Patti. 

Con tanto duro lavoro e con un occhio rivolto all’innovazione e all’avanguardia, i fratelli Patti cominciarono ad ingrandire gli spazi e a produrre valvole e componenti per il riscaldamento facendo studi, progetti e brevetti.

Agli inizi degli anni ’70 Itap aveva solo poche macchine transfer dei marchi “Picchi” e “Gnutti”.
Nel 1986 arrivò la svolta: l’azienda acquistò una macchina Gnutti innovativa, con i primi pannelli a video, programmi di controllo numerico, dotato di automazioni e di sistema di carico semi automatico.

Da questa sinergia nacque lo stretto rapporto tra le due aziende che dura ancora oggi.
Negli anni ’90 Itap cominciò ad acquistare macchine che negli anni divennero sempre più automatiche, prestanti e con programmi innovativi.

COME VENIVA REALIZZATA UNA VALVOLA IN PASSATO?
I primi transfer erano meccanici e pneumatici, senza alcuna automazione, l’operatore doveva eseguire manualmente le regolazioni di unità e utensili.
Negli anni ‘70 Itap non possedeva alcuna macchina per l’assemblaggio delle valvole: questo tipo di lavoro veniva eseguito da una “catena umana”.

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